Pagina:Settembrini - Protesta del popolo delle Due Sicilie.djvu/5

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a questi popoli sventurati non resta altro partito che ricorrere alla suprema ragion delle armi: ma prima che giunga il giorno terribile dell’ira è necessario che essi si protestino al cospetto di tutta Europa, anzi al cospetto di tutti gli uomini civili. Noi dunque mostreremo quanto abbiamo fatto dal 1820 fin oggi, quanto sangue di uomini generosi è sparso sulla nostra terra; diremo chi è questo Re Ferdinando II e la sua corte; che cosa i Ministri che sono il tutto del Governo; quante scelleraggini, quante ladronerie, quante infamie si fanno in ciascun ministero ed in tutte le branche dell’amministrazione: scopriremo le nostre piaghe, narreremo i nostri dolori, che sono immensi, insopportabili, indicibili. Se in quel giorno terribile si trasmoderà, nessuno ci biasimi, nessuno ci consigli moderazione e prudenza, che questa è cancrena, e non ci bisogna altro che il ferro. E voi, o padre dei Cristiani, riguardate alla nostra miseria, chè anche noi siamo vostri figliuoli, e redenti col sangue di Gesù Cristo. Pel sangue santissimo di Gesù Cristo vi preghiamo di alzar la vostra voce e dire ad un re superstizioso e stolto che non ci costringa a spargere quel sangue che ricadrà tutto sul suo capo; che il trono dei tiranni spesso cade e si stritola come un bicchiere di vetro; che l’ira dei popoli è l’ira di Dio e non bisogna provocarla; che noi siamo stanchi, e la pazienza stancata diventa furore.

CAPO SECONDO


AVVENIMENTI DAL 1820 AL 1847.


Le nostre antiche sventure sono state sì lunghe e sì crudeli che son conosciute in ogni parte d’Europa e sa-