Pagina:Settembrini - Protesta del popolo delle Due Sicilie.djvu/9

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Intanto nella provincia di Salerno i popoli fremevano: i tre fratelli Capozzoli, della piccola terra di Bosco, perseguitati dal Governo, li aizzavano; nel 1828 fu gridata la costituzione in Bosco, Centola, Camerota, Licusati, Rocca Gloriosa, S. Giovanni a Piro. Francesco atterrito vi mandò con pieni poteri un Francesco Saverio del Carretto capo di gendarmi. Questo sbirro, che pochi anni innanzi aveva fatto il carbonaro, divenuto boia, col cannone spiantò Bosco fin dalle fondamenta, vi rizzò una colonna a perpetuare l’infamia del sagrifizio, diede la caccia a ribelli, e formò una Commissione di suoi sbirri, che fece morire venti persone, fra le quali il canonico De Luca vecchio ottagenario ed un guardiano di cappuccini, condannò quindici all’ergastolo, quarantatrè alla galera, molte centinaia a varie pene minori: confiscava i beni de’ condannati. Nel dì 8 novembre 1830 moriva lo stupido e crudele Francesco, e nell’agonia della morte vedeva intorno al suo letto le ombre di coloro che aveva fatto uccidere; onde negli ultimi delirii fu udito dire: che son queste grida? il popolo vuol la costituzione? dategliela, e lasciatemi tranquillo.

Saliva sul trono Ferdinando II figliuolo di quella Isabella, che fu moglie di Francesco e donna di molti altri. La giovanezza del re, la recente rivoluzione di Luglio in Francia, e i movimenti di Romagna alzaron la nazione a novelle speranze. Il giorno 10 Novembre Ferdinando con un proclama firmato da lui, si annunzia re per diritto divino, biasima il governo del padre morto da due dì, e promette giustizia. Ed il primo atto di giustizia fu di far ministro dell’Interno il canosino Pietracatella, e di dar pieno perdono al De Matteis ed a suoi complici. Per consiglio dell’Olivieri diede una pensione al De Matteis, e voleva anche farlo Consigliere della Suprema Corte di Giustizia; ma questi morì aiutato da un medico. Intanto per cattivare i popoli fece richiamar dall’esilio e


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