Pagina:Severi - Elogio città di Arezzo.djvu/3

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all’epico Greco la ramminga sua vita confortò con un verso potente ma non sempre giusto distributore d’infamia e di gloria, detrar volendo all’Aretino nome, della riviera d’Arno ha cantato:

Botoli trova poi, venendo giuso
   Ringhiosi più che non chiede lor possa
   Ed a lor disdegnosa torce il muso; Purg. XIV.

percorrendo la storia m’adoprerò pur anche a dileguare una taccia dalla propria bile suggerita ad un ingegno nelle acerbità de contrarj casi inasprito.

L’avere origine vetustissima, anzi tale che le memorie oltrepassi, l’avere un nome1 che nel vario di lui interpetrarsi popoli e personaggi famigerati rammenti, si è spesso a lode non picciola attribuito. Ora io trovo che non la sola origine, ma la potenza frutto d’azioni illustri in Arezzo è antichissima: Dalla quale or con l’una ed or con l’altra maniera di grandezza non avendo in alcuna età discordato con meglior diritto potrà taluno apporlo a suo vanto. Favoleggiando gl’antichi non oscura e piena d’anni, ma breve e gloriosa vita essersi da Achille prescelta, vollero certamente ammaestrarne, che come l’attraversare senza fama una lunga età non altro è che avere più numerosi spettatori della propria vergogna, così la longevità dalla celebrità non disgiunta sarebbe cosa ammirabile e peregrina, quanto l’innesto di due rare perfezioni

  1. Le varie e strane derivazioni assegnate al nome d’Arezzo sono riportate dal Rondinelli. — Relazione dello stato antico e moderno d’Arezzo al Granduca Francesco I. —