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Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/108

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in alcune città della Romagna, come, a cagion d’esempio Ancona, Ascoli, Rimini, Castelfidardo, Faenza (Malavasi, Metrol. ital. p. 129, 130, 135, 139, 155), la maggior misura del vino si chiama tuttodì Soma: nè mancano esempi medievali che confermino questo fatto. Ughelli, Ital. sacr. 7 p. 1321: debet octo Salmas vini; Fontanini, Hort. illustr. Append. p. 404: duas Salmas musti mundi; Falc. Benev. ad an. 1124: Tanta fuit fertilitas vini quod — centum Saume pro triginta denariis vendebantur; Nov. Gall. christ. 2 col. 323: unam Saumam vini ad Missas cantandas; Fontan. Hort. illustr., Append. p. 406: item petit ut compellatis dictum episcopum ad restitutionem. viginti Saumarum vini; Chron. Estens. in Murat. rer. italic. Script. 15 col. 468: largitus est Sommam unam vini in duabus lagenis. Noi crediamo, che, se in alcuno dei documenti nostri di quest’epoca avessimo a trovare indicata la Soma del vino, si debba senz’altro ritenere che si tratti del peso di 2 Congi o Brente, ossia di un Cavallo di vino.

151. Ad esempio in Stat. Brix. (Hist. P. M. 16, 2 col. 1584, 178): quod nulla persona possit vel debeat vendere — vinum ad minutum nisi primo — iuraverit — de vendendo et fatiendo vendi vinum bene mensuratum et cum recta et iusta bozola. Questo nome si trova usato anche negli Statuti di Vicenza, lib. 3. V. Du Cange s. v.

152. Il Tiraboschi nel suo Vocabolario dei dialetti Berg. la voce Stopa volge con ubbriachezza: pone a confronto il toscano Stoppa e l’inglese tope trincare. Ma nella nostra espressione dialettale che, tradotta letteralmente, suonerebbe: averne adosso una Stopa, averne in corpo una Stopa, si include già l’idea di misura, e questo si rafferma con esempi medievali, in cui Staupus, Stopus e Stopa hanno il significato di coppa, tazza da bere il vino e in pari tempo misura dei liquidi (Du Cange ss. vv.), Ludewig, Reliq. mss. 1 p. 354: nos Gevehardus nobilis de Quermode — donavimus et donamus domino abbati et conventui Monasterii in Eylverstorph tynam musti XVIII Stopas capientem; Buschius, de Reform. Monast. 3, c. 44 p. 945: singuli capsam cum speciebus confectis et Stopam vini pretiosi ei propinantes. Da altri esempi poi (v. Nota 111) si vede che in generale lo Staupus era un vaso da bere, e che quindi non dovea essere di una grande capacità. Christian. Rer. Mogunt. 2 p. 534,