Pagina:Sino al confine.djvu/108

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«Il tuo dovere? Se ti dicessero che il tuo dovere è di uccidere, tu uccideresti...»

Si alzò fieramente, e ancora una volta disse a sè stessa che era buona, cosciente, sicura della sua fede. Non aveva bisogno di consigli

— Il mio dovere? Lo so! — disse a voce alta, corrugando le sopracciglia; e andò alla sua finestra, e parve ergersi severa davanti alle montagne azzurre coperte di vapori e come immerse in un sogno ardente. Sì, anche la natura sogna, e le montagne più aspre si lasciano accarezzare dal vento del meriggio: l’anima che ha imparato a odiar la vita è più arida delle montagne desolate. Ed ella respinse il senso di dolcezza che le parole e il bacio di Priamo le avevano lasciato, e sentì una cosa mostruosa accadere in lei: si sentì felice di amare, per la soddisfazione di soffocare il suo amore!

Decise di ricevere Priamo. Durante il resto della giornata preparò le frasi da dirgli, affilandole come armi; e le pareva di essere calma e fredda, mentre provava una cupa ossessione di sacrificio.

— Soffrirò: tanto meglio! — pensava — Forse egli m’insulterà, forse mi ucciderà! Ah, se egli facesse questo!

E come un avanzo del barbaro delirio dei martiri cristiani si ridestava nelle profondità del suo spirito.