Pagina:Sino al confine.djvu/261

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appena si trovarono soli. — Perchè venne qui Francesco, pochi giorni dopo la vostra partenza?

Ella finse di non ricordare.

— Ma, credo.... mi sembra fosse citato come testimonio. Mi pare.

— Come, come, voi non ricordate?

— È passato tanto tempo!

— Beata voi che dimenticate così presto! — egli disse, pestando i piedi. — Io ricordo fatti di cinquantanni fa.

— Io no!

— E voi siete un’insolente!

— Ma, zio, ditemi una cosa. Perchè, se vi preme tanto sapere un fatto che a me non interessa molto, perchè non vi rivolgete a Francesco?

— Egli risponde con delle burlette. Del resto le cose si vengono a sapere lo stesso. Sì, vi dico! Si vengono a sapere dagli estranei. Nessuno ignora che egli venne per depositare presso il pretore una lettera del disgraziatissimo Priamo Felix: a chi era diretta questa lettera?

— Voi siete meglio informato di me! — disse Gavina, dirigendosi verso l’uscio.

Egli le corse addietro, l’afferrò, la strinse contro la sua pancia ansante.

— Tutti dicono che la lettera era diretta a voi. Capite? Ed io, vostro zio, io non ho saputo mai decifrare questo enigma.