Pagina:Sino al confine.djvu/279

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— Malanno che li colga, chi li conta più? Tutti i momenti ne nasce uno! Son più rari i figli legittimi, oramai!

Gavina sospirò, esageratamente, e si coprì il viso col ventaglio:

— Il Signore non ne manda più, di questi!

La vecchia, ricordandosi come sua nipote da ragazza era stata bigotta, la guardava e non sapeva se parlasse sul serio o se scherzasse.

— Io ho quasi intenzione di prendermi un figlio di Sant’Antonio, di allevarlo e adottarlo, — proseguì Gavina. — Non ridete di me, vero? Che fa al mondo una donna senza figliuoli? Non tutte come voi, abbiamo il coraggio di vivere per far del bene ai disgraziati. E allora? Allora diventiamo disgraziati anche noi!

— Mi pare che tu davvero non lo sii!

— Chi sa, zia Itria! Io mi annoio. Anche lo star bene tante volte è una disgrazia. Io non ho che fare! Come passare il tempo? Questa è la questione. Tante volte ho pensato a voi, ho detto a me stessa: la zia Itria, che non ha figli, ha risolto la questione: è diventata la madre di tanti orfani, di tanti infelici.

— Malanno che li colga, e dove sono questi miei figli? Chi sono?

— Ma.... tutti i vostri amici, tutti quelli che vengono da voi per chiedervi consiglio, come potrebbero andare da una madre.

Col viso gonfio reclinato sul petto, i pic-