Pagina:Sino al confine.djvu/281

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Gavina scuoteva il piccolo ventaglio, e di tanto in tanto guardava verso la porta, nel cui vano luminoso appariva il visetto del nano. La vecchia proseguì:

— Anche tuo fratello, qualche tempo fa, voleva adottare una bambina. Si vede che amate aver delle seccature! La sai, la storia di Luca?

— La so, la so!

— Che ne pensi?

— Ma che volete che ne pensi? Io sarei contenta se Luca sposasse Michela.

— Tu parli sul serio? Mi pare che tu sii diventata una burlona!

— Non sarei vostra nipote, altrimenti! Adesso rispondete sul serio anche voi: se Luca e Michela si sposassero che male ci sarebbe?

— Nessuno.

— E dunque?... — Gavina fece un gesto, come per dire: perchè io non devo pensare come voi? Poi domandò: — com’è la bambina? Mi han detto che è brutta.

— Immagino chi te lo ha detto! La vecchia strega. Zippulè, vieni! (Zippuledda, il nano, fu d’un balzo nel cortiletto). Dimmi una cosa. Com’è la bambina di Michela? È bella o brutta?

Egli guardò un momento Gavina, come per indovinare quale risposta le avrebbe fatto piacere.

— È così così. È bella, è brutta, secondo come la si guarda.