Pagina:Sino al confine.djvu/95

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— E tutto questo perchè in famiglia mi trattano male. Ma io voglio la mia parte di beni. La voglio! Desidero andarmene lontano, mettermi a lavorare tranquillamente. Se non avessi tanti dispiaceri lavorerei, diventerei ricco; ma non ho mai pace, e la mia testa sembra un forno, sempre in fiamme. Tu devi indicarmi qualche rimedio: appena starò bene partirò; tu devi dirlo a mia madre, e devi dirle che mi dia la mia parte di beni....

— E l’altra parte a me! — disse Francesco ridendo.

Gavina fremeva di stizza, non tanto per le scempiaggini di Luca quanto per il tono scherzoso dello studente.

Nei giorni seguenti entrambi furono veduti sempre assieme, e pareva che Francesco ascoltasse con vivo interesse le lagnanze di Luca. Una sera Gavina disse a Michela, mentre scendevano alla fontana:

— Tu dirai al signor Fais che può fare a meno di burlarsi di mio fratello.

— E tu, non puoi dirglielo? Egli viene spesso da voi! — rispose l’altra con dispetto.

— Egli viene per burlarsi di noi.

— T’inganni, egli viene per te. È venuto in paese unicamente per questo.

— Ma Gavina non lo vuole neanche per metterlo nell’angolo della scopa. Gavina sposerà un nobile, un ricco, un senatore: e andrà