Pagina:Sofocle - Edipo Re.djvu/62

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giocasta
E di chi parla?
Non gli badar; non riandar quant’egli
Favella a caso.
edipo
1025Esser non può, che tali
Orme seguendo, io non riveli alfine
L’origin mia.
giocasta
Deh per gli dei! se punto
Ti cal di te, più non cercarne. Oppressa
Abbastanza son io.
edipo
Fa cor: quand’anco
1030Servo foss’io fin dalla terza madre,
Sfregio a te non ne viene.
giocasta
Io te ne prego:
Cedi; t’acqueta.
edipo
In piena luce pria
Tutte vo’ por siffatte cose.
giocasta
Io t’amo,
E il tuo meglio ti parlo.
edipo
Omai di troppo
Questo meglio mi grava.
giocasta
1035Oh sventurato!
Deh voglia il ciel che tu giammai non giunga
A conoscer chi sei!