E in ogni strato eravi
Impresso un qualche oggetto
O cosa che nel mondo
Gli dette più diletto.
Dipinta fu trovata
Con tinta assai gagliarda
Una cuffia da donna
In punta a un’alabarda.1
V’era in un’altra foglia,
Ma questo cancellato,
Scritto con cifre ignote
Il bene dello Stato.
Polvere, palle e schioppi,
Uccelli, cani e belve,
E un cacciator mitrato
Dipinto tra le selve.2
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In molte foglie poi
V’eran con tratti arditi
Impressi una gran folla
Di Padri Gesuiti.3
Vi si vedeva ancora.
Ma scancellato affatto.
Con barba e con cappuccio
Di Micara il ritratto.4
Nel mezzo poi del cuore
(Chi ’l crederebbe, oh Dio?)
Impresso fu trovato:
Caro Pietruccio mio!5
Dissero allora i fisici:
“Oh corpo del demonio!
Avea lo stesso istinto
Costui di sant’Antonio.„
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