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Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/413

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Sonetti del 1831 101

dipinte a cuori trafitti, sanguinolenti e infiammati. [Cfr. il sonetto: Er zegretario ecc., 19 dic. 32. ]      2 [Vuole pigliare], sposare.      3 [La moglie del taccaro, cioè di colui che fa i tacchi alti di legno per le scarpe delle signore.]      4 [Morì.]      5 Al latore.      6 Frase usata spessissimo daglî indòtti, i quali nel discorso hanno obliata qualche circostanza.      7 La bavella va a vil prezzo. Sull’aùffa, a ufo, vedi il sonetto... [Le bbagarine, 2 dic. 33, nota 6. Ma vedi anche quel che ne dice il Diez nel suo Dizionario Etimologico.]      8 [Mola, cioè “macina,„ s’usa comunemente per “mulino;„ ma qui vale: “il punto del fiume, così chiamato, perchè c’era o c’è un mulino.„]      9 [Bista, Giambattista.]      10 Placida Del Cane.      11 [Equivale al Peretola de’ Toscani, al Pàtrico degli Spoletini, al Chia de’ Viterbesi, ecc. Ma, mentre questi son luoghi realmente esistenti, Roccacannuccia dovrebbe essere immaginario, poichè, per quante ricerche io abbia fatte, non m’è riuscito di scoprir dove sia.]