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Sonetti del 1831 181


  Coprilla di cristallo
S’averebbe; ché ccosta più dell’oro:
Ma cqui?! mmannaggia1 l’animaccia lòro...

M.   Bene: e cquesti è il... Foro...
S. Foro Bbovaro,2 ggià, Ccampovaccino:3
Se lo seggni, Monzù, nnel taccuino.

M.   ...Come scrivete... cino?
S. Come gradissce lei, Milordo mio.
M. Ti, ess, ecce, i, enn, o:4 ... scritto bene io?

S.   Vedemo Pio pio pio5...
Va a mmaravijja. Oh, adesso...
M.   Caa... valcante,6
Tornate il coccio7 a la Metà Sudante.8

V.   Che ddisce sto gargante?9
S. Portelo un po’ ddove te pare e ppiasce;
Ma vvacce cór baston de la bbambasce.10

V.   Er tempio de la Pasce11
È cch’ha vvorzuto intenne12 sta caroggna?
M. Come dite? Goddamn!...
V.   Ah, ccert’assóggna...13

M.   Oh no,... non vi bisogna...
Io... voglio dare voi, cattivi... mulo,
Gran colpo di... mio piedi in vostro culo.

Roma, 22 ottobre 1831.


A nolo.      2 [“I Romaneschi, e anche molti Romani, dicono nonsignora e sissignora anche ai maschi.„ Così, altrove, lo stesso Belli.]

     3 La Consolazione: ospedale. [Che il Milordo deve forse aver preso per un monumento. Ma per capire il verso che segue, bisogna rammontare che in questo spedale sono accolti tutti i feriti per qualunque disgraziato

  1. [Malann’aggia: malanno abbia. Malannaggio, in Toscana.]
  2. Foro Boario.
  3. [Su questa confusione del Foro Boario col Foro Romano o Campovaccino, si veda la nota 1 del primo de’ quattro sonetti che s’intitolano appunto da Campo Vaccino, 24 ag. 30.]
  4. Tshino: che per gl’Inglesi rappresenta il suono similare di cino.
  5. Affettando di leggere, dice con fretta quelle tre parole.
  6. [Su questo vocabolo, che qui l’Inglese poco pratico della nostra lingua adopera nel senso di "vetturino,„ si veda la nota 1 del sonetto: Er matto ecc. (2), 3 ott. 31.]
  7. Coach (che si pronunzia coc): carrozza.
  8. Mèta Sudante.
  9. Persona sinistra.
  10. [Bambagia.] Vacci colle dolci.
  11. [Col nome di Templum Pacis venivano allora erroneamente designati i colossali avanzi della Basilica di Co- stantino.]
  12. [Voluto intendere, inteso di dire.]
  13. [Così si risponde sarcasticamente, quando non si vuol ripetere quel che s’è detto prima, e che non può piacere all’interrogante. — Assóggna: sugna.]