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Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/492

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180 Sonetti del 1831

ER ZERVITOR DE PIAZZA, ER MILORDO INGRESE,
E ER VITTURINO A NNÒLITO.1

S.   Non ziggnora,2 Milordo; è uno spedale3

De ggente che nun crede a ssanta Pupa.4
Oh, adesso andàmo5 poi verso la rupa6
Dove stava el gran Fico luminale.7

     Qui cc’era dunque una sbilónga8 cupa,
Ch’aveva per coggnome el Lupigale;9
Perchè Rromolo e Rremolo in la quale10
S’allattòrno per mano d’una lupa.

     Questo? È el gran tempio de Giov’Esattore.11
No, nno, le tre ccolonne e una scimasa.11
Guardi, Eccellenza mia, che bbel lavore!

     Quello là ssopra? El Monte Paladino,12
Dov’el Re Ccampomarzo13 alzò una casa,
Che ppijjava dal Monte, e annava inzino

  Sotto al Collo Inquilino14...
M. Ma, cwì, in bucx15... ho una... vacca, una phuttana.
Yes, come dite voi? futta... futtana?...

S.   Ahà, vvasca, funtana.
C’era sicuro a ttempo de l’antichi:
Ma mmo cche ha da restà? mmanco li fichi.

  Cosa vò cche glie dichi?
Oggi c’a Rroma se fa un antro bballo,
L’hanno fatta zompà a Mmonte Cavallo.16

  1. A nolo.
  2. [“I Romaneschi, e anche molti Romani, dicono nonsignora e sissignora anche ai maschi.„ Così, altrove, lo stesso Belli.]
  3. La Consolazione: ospedale. [Che il Milordo deve forse aver preso per un monumento. Ma per capire il verso che segue, bisogna rammontare che in questo spedale sono accolti tutti i feriti per qualunque disgraziato
  4. Santa che presiede ai pericoli, specialmente de’ fanciulli. [Dal romanesco pupo, bambino: lat. pupus. Ma è immaginata più per ischerzo, che sul serio; e per poterla bestemmiare impunemente, come san Mucchione, san Lumino, ecc.]
  5. [Il vero romanesco direbbe annàmo; ma questo cicerone da strapazzo è un po’ rincivilito, e volendo sforzarsi di parlare italiano, non riesce ad altro, che a guastare il suo dialetto con forme bastarde come l’andàmo, come l’el per er, ecc.]
  6. [La rupe. E vuol dire il declivio del Palatino, ai cui piedi era la celebre grotta detta il Lupercale, e, vicino ad essa, in origine, anche il Fico ruminale, che poi miracolosamente si trovò trasportato nell’area del Comizio.]
  7. Il Fico ruminale, da ruma, mammella.
  8. Spelonca. [Come se derivasse da sbilóngo, metatesi di bislóngo, bislungo.]
  9. Lupercale.
  10. [V. in questo volume la nota 16 a pag. 3.]
  11. 11,0 11,1 Giove Statore (Grecostasi, meglio). [Queste tre colonne, e il maraviglioso cornicione, cimasa, che esse sostengono, si credevano allora realmente avanzi del tempio di Giove Statore, o più probabilmente della Grecostasi. Oggi invece è dimostrato che appartennero al tempio di Castore e Polluce.]
  12. Palatino.
  13. Anco Marzio
  14. Colle Esquilino. [Confonde Anco Marzio con Nerone, il quale costruì infatti la sua Casa Aurea dal Palatino all’Esquilino.]
  15. Libro. (Inglesismo.) [Bucx essendo il suono del plurale di book (books), l’autore doveva o dir libri in questa nota, e così farci supporre che il Milordo avesse più d’una guida in mano; o metter buc nel testo. Nell’edizione Salviucci fu stampato buco: unico caso forse, in cui essa abbia, non assassinato, ma migliorato l’originale.]
  16. [L’Inglese, con la guida o le guide in mano, cerca la tazza di granito bigio orientale dissotterrata presso il tempio di Castore e Polluce nel 1818, e poco dopo destinata da Pio VII a formare la bella fontana del Quirinale, detto comunemente Monte Cavallo.]