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194 | Sonetti del 1831 |
5 [Che vi si è sciolto? cosa volete?]
6 Ècchene qui ’na fetta; Ècchene un pezzo ecc. Sono modi equivalenti ad eccomi qui; son da voi,„ e simili.
7 Nome di scherno. [Che ha lo stesso senso d’Inguento-de-tuzzia, poichè, in romanesco, fare ad uno una fiaccoletta, vuol dire: “fargli un sotterfugio, un inganno.„ ]
8 Bella, curiosa. [Voce ebraica. V. vol. VI, pag. 145, nota 1.]
9 Ci ha: ha.
10 Cioè: “è mutolo.„ [Pitàna: la “pipita,„ che viene ai polli nella lingua.]
11 Vedere.
12 Un colpo di mano [una latta, un lattone] al cap- pello, sì che discenda sugli occhi. [Còfino: cofano.]
13 Dita.
14 [E questo mio pugno. Così dicendo, glielo mostra.]
15 Vi fa timore.
16 Vuol prenderci.
17 Per darvi la derrata e la giunta.
LI VENTISCINQUE NOVEMMRE.
Oggiaotto ch’è ssanta Catarina,
Se càcceno le stòre1 pe’ le scale,
Se2 leva ar letto la cuperta fina,
E ss’accenne er focone in de le sale.
Er tempo che ffarà cquela matina
Pe’ nnatale ha da fàllo tal e cquale.3
Er busciardello4 cosa mette? bbrina?
La bbrina vederai puro a nnatale.
E ccominceno ggià li piferari5
A ccalà da montagna a le maremme
Co’ cquelli farajoli6 tanti cari!
Che bbelle canzoncine!7 oggni pastore
Le cantò spiccicate8 a Bbettalemme
Ner giorno der presepio der Zignore.
18 novembre 1831.
- ↑ Si cavano [fuori] le stuoie. Alle porte d’ingresso delle case di persone nobili o agiate si pone una stuoia, o bussola imbottita.
- ↑ Si.
- ↑ Opinione volgare costantissima, che si ride dell’esperienza. Vari altri simili giorni di osservazione sono nel corso dell’anno.
- ↑ Il bugiardello, il lunario.
- ↑ Abruzzesi, suonatori di pive e cornamuse o cennamelle, che il popolo chiama ciaramelle. [V. la nota 4 del sonetto: La Novena ecc., 23 dic. 44.]
- ↑ Mantelletti rattoppati che raramente giungono loro al ginocchio.
- ↑ Niuno può vantarsi di aver mai inteso ciò che essi cantano.
- ↑ Tali e quali.