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108 Sonetti del 1835

LA RUFINELLA,1

     L’avocato marchese mi’ padrone
Disce che a ggiorni vò stampà in un puscolo2
Che all’ombra de le scerque3 de l’Attuscolo4
Sce spasseggeno5 Marco e Cciscerone.6

     Se7 dà un spropositone ppiù mmaiuscolo
Compaggn’a sto su’ gran spropositone?
Volemo dì8 er calor de la staggione
Che jj’abbi fatto dà de vorta ar muscolo?9

     Io sò stato co’ llui pe’ ppiù d’un mese
Fisso a la Rufinella, e, amico caro,
Ortr’a ppochi villani e quarch’ingrese,

     Ecco quelli che cciò10 ssempre incontrati:
L’arciprete e la serva, e cquer zomaro
Der maestro de scòla de Frascati.

22 gennaio 1835

  1. [Villa nel territorio tuscolano presso Frascati, posseduta allora dalla Casa di Savoia, che l’aveva affidata all’avvocato marchese Luigi Biondi, letterato e archeologo, intorno al quale si veda il sonetto: La Compaggnia ecc. 23 apr. 34.]
  2. Opuscolo.
  3. Quercie.
  4. Tuscolo.
  5. Ci passeggiano.
  6. [Credono alcuni archeologi che precisamente alla Rufinella fosse la villa di Marco Tullio Cicerone. E il Biondi pubblicò davvero parecchi scritti illustrativi delle antichità tuscolane scoperte da lui stesso o da altri; ma a nessuno di tali scritti può convenire ciò che qui il Belli ne dice, se pur non si tratti di qualche frase gettata là dal Biondi per ornamento rettorico, e che io non abbia saputo ripescare. Ma è più probabile, come crede anche il mio dotto e gentile marchese Gaetano Ferraioli, che il Belli voglia qui, senz’altro, fare un po’ di burletta alle spalle del Biondi.]
  7. Si.
  8. Vogliamo dire.
  9. Un servitore, da noi conosciuto, per dire il cerebro, diceva sul serio: il muscolo celebre; e ciò per la bella ragione della muscola del naso. [Che parte del naso si voglia precisamente indicare con questo vocabolo, non m'è riuscito accertarlo; e dalle molte indagini fatte ho potuto capire che non se ne rendono chiara ragione neppure coloro che tuttora lo usano, come per esempio quando dicono che i gatti, nel cadere dall’alto, non moiono, se non battono la muscola der naso. Si veda, a ogni modo, il sonetto: Li rimedi ecc. (3), 22 marzo 34, dove il Belli lo adopera un’altra volta, e dove io l'ho spiegato in un senso molto largo, ma perciò appunto poco preciso.]
  10. Ci ho.