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136 Sonetti del 1838

contiene la mente del Santo Padre espressa col relativo rescritto da lui firmato. Tale oracolo, che pur sempre dovrebbe essere immutabile e sacrosanto dopo la firma di Sua Santità, va tuttavia soggetto per sistema all’esame successivo di due revisori, il primo de’quali ha l’incarico di riconoscere se la decisione del Papa è pienamente conforme agli statuti e regolamenti particolari relativi al caso concreto, ed ha assoluta facoltà di variare come meglio stima i termini del rescritto stesso di Sua Santità con nuove espressioni, il cui tenore si mette in corso per l’esecuzione senza fame ulteriore rapporto a Sua Santità e previa semplice approvazione del cardinale pro-datario. Resta per sempre in archivio segreto della Dataria la prima scheda originale del Papa colle correzioni rispettive, le quali debbono esser fatte in modo che in ogni tempo si possa distinguere e conoscere ciò che venne da prima segnato da Sua Santità. Il tutto passa così sotto la responsabilità del primo revisore, le cui operazioni sono poi rivedute da un secondo revisore ugualmente responsabile. Ora accadde che tal posto di primo revisore venne dal cardinale Pacca conferito a un giovinetto suo figliano di detta famiglia Polverosi, dell’età di soli diciannove anni, che certamente non può avere né i lumi né l’esperienza necessaria, né tampoco ha prestato lunghi servizi che si richiedono per siffatte ricompense.„ Bianchi, Op. e vol. cit., pag. 163-64.]      4 Un cipiglio.      5 Se fosse.      6 Non so.      7 Miserabile, pezzente.      8 Cardava.      9 [Poco più di mezza lira.]      10 Abbia da essere.      11 Non si corregge?