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Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu/98

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88 Sonetti del 1837

LE TRUPPE DE ROMA.

     Che rrabbia è de sentì sti forestieri
De tremmonti,1 che, ssenz’èsse2 romani,
Arriven’oggi ar Popolo,3 e ddomani
Ne sanno ppiù de li romani veri.

     Vedi, dua de sti bbrutti sciarlatani
Pe’ la ppiù ccurta l’ho ssentiti jjeri
4 mmale de li nostri bberzajjeri,5
Civichi,6 capotori7 e zzampoggnani.8

     Disce: “Futtre! aver nixe dissciprina.„
Nun ze chiama uprì bbocca e ddajje fiato
Er parlà a sta maggnera,9 eh Caterina?

     S’informino, canajja sscemunita.
La dissciprina cqui, ’ggni bbon zordato10
Va a ddàssela11 ’ggni sera ar Caravita.12

11 marzo 1837.

  1. D’oltremonti.
  2. Senza essere.
  3. La Porta del Popolo, per cui si entra in Roma dal nord.
  4. Dire.
  5. Bersaglieri, specie di birri un po’ inciviliti.
  6. [Civici, cioè: “la guardia civica.„ Sulla quale si veda la nota 11 del sonetto: Er civico de corata, 25 apr. 37.]
  7. Capitori: truppa capitolina, composta di artieri di Roma.
  8. Zamboniani, del reggimento Zamboni. [“Bologna,„ nel 1832, “spaventata dalla fama d’indisciplina de’ pointifici, e paurosa della venuta di quelli che lo Zamboni conduceva gregari reclutati in fretta, Dio sa come e dove, faceva beffe a cotestoro ed applaudiva agli Austriaci, i quali entrarono festosamente. Li Zamboniani poi operarono assassinii e tumulti a Bologna, a Lugo, a Ravenna, dovunque andavano; ed i cittadini sgomentati accoglievano gli Austriaci in qualità di protettori, ed in qualche luogo li chiamavano ed invitavano.„ Farini, Lo Stato Romano dall’anno 1815 al 1850; 2a ediz.; Firenze, 1850; vol. I, pag. 65. — V. anche il sonetto: Li Papalini, 27 genn. 32.]
  9. A questa maniera.
  10. Soldato.
  11. Darsela.
  12. Oratorio notturno [dei Gesuiti, celebre per l’accorrervi de’ fedeli a disciplinarsi, e per le scenette comiche cagionate da questa pia usanza. V. la nota 1 del sonetto: Li Fratelli ecc., 19 dic. 32].