Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Sonetti del 1834 | 261 |
“confusione,„ come Babel. Si vuole che Roma sia significata nell’Apocalisse sotto questa allegoria: e quindi molti scrittori così la chiamarono.
LA LOTTARÌA NOVA.
1.
’Ggni ggiorno, accetto er venardì,1 ar palazzo
De la casa Teodoli,2 un’arpia
De chincajjere3 fa una lottaria
Co’ una ròta che svórtica un regazzo.4
Li bijjetti appremiati hanno un spegazzo5
Cór nummero der premio che sse pia.6
L’antri7 sc’è scritto Alegri. Alegri un c....!
Sce ne freg̀amo assai de st’alegria.
Bell’alegria d’entrà cco’ ddu’ lustrini,8
Tirà ddu’ bbijjettacci, e ttornà ffòra
Co’ le fischiate in cammio9 de quadrini.
Eppoi che ppremi so’10 cquanno c’hai vinto?
Figùrete ch’un prete tirò un’ora,
E abbuscò11 ddu’ speroni e un culo finto.12
15 giugno 1834
- ↑ Eccetto il venerdì: e la festa. In questa, per rispetto al sacro ozio del culto: in quello, perché i danari che il popolo voglia gettare in quel giorno, cadano tutti nella cassa del lotto sovrano che si estrae il sabato.
- ↑ Della famiglia de’ marchesi Teodoli, al Corso num. 382.
- ↑ Il chincagliere Francescangeli per ispacciare i suoi capitali giacenti, immaginò una lotteria di tutti gli articoli del suo negozio, distribuendoli in num. 8193 premi, notati tutti in altrettanti viglietti da estrarsi a sorte.
- ↑ Ruota, cioè “urna cilin- drica, avente i fianchi di legno e il tubo di cristallo.„ La rivolge un fanciullo.
- ↑ Scarabocchio.
- ↑ Pia: contrazione di pijja: piglia.
- ↑ Gli altri ecc. I biglietti ne’ quali trovavasi il motto Allegri, imbussolati in num. di 117, 171 nella detta urna alla rinfusa con gli 8193 premiati, erano insignificanti, e chi gli estraeva restava senza vincita alcuna.
- ↑ Lustrino è sovente detto dal volgo il grosso, ossia mezzopaolo d’argento. [Poco più di venticinque centesimi.] Di tanto era la posta per cadaun biglietto da estrarsi.
- ↑ In cambio.
- ↑ Sono.
- ↑ Buscò, per “guadagnò.„
- ↑ Arnese di Francia ad uso delle signore alquanto povere nelle parti deretane.