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Pagina:Sonetti romaneschi VI.djvu/272

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262 Sonetti del 1834

drica, avente i fianchi di legno e il tubo di cristallo.„ La rivolge un fanciullo.      5 Scarabocchio.      6 Pia: contrazione di pijja: piglia.      7 Gli altri ecc. I biglietti ne’ quali trovavasi il motto Allegri, imbussolati in num. di 117, 171 nella detta urna alla rinfusa con gli 8193 premiati, erano insignificanti, e chi gli estraeva restava senza vincita alcuna.      8 Lustrino è sovente detto dal volgo il grosso, ossia mezzopaolo d’argento. [Poco più di venticinque centesimi.] Di tanto era la posta per cadaun biglietto da estrarsi.      9 In cambio. Sono.      11 Buscò, per “guadagnò.„      12 Arnese di Francia ad uso delle signore alquanto povere nelle parti deretane.

LA LOTTARIA NOVA

2.

     Ma cc....! a un prete che nnun va a ccavallo
Dàjje1 pe’ ppremio un paro de speroni
È ccome a un maressciallo de dragoni
Schiaffàjje2 addosso un pivialone ggiallo.

     Fùssino3 state fibbie da carzoni,
Un braghiere, un messale, bbuggiarallo!4
Ma dd’un par de speron da maressciallo
Che sse ne fa? un impiastro a li c......?

     Passanno5 adesso a un zimile scannajjo
Tra er zascerdote e cquer ziconno6 premio,
Trovo ch’er culo-finto è un antro7 sbajjo.

     Perché un prete che vvojji èsse8 sincero,
Ve dirà: “Dda ste cose io nun zò stemio;9
Ma mmetteteme avanti un culo vero.„

16 giugno 1834

  1. Dargli.
  2. Schiaffargli. Schiaffàre: mettere con forza.
  3. Fossero.
  4. Alla buon’ora.
  5. Passando.
  6. Secondo.
  7. Altro.
  8. Voglia essere.
  9. Astemio.