Pagina:Sopra i presenti motti di guerra in Friuli.djvu/26

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caverebbono all'ultimo supplicio, poiche i luoghi di devotione, et di pietà, ove con puro, et innocente cuore adora il Signor Iddio non proteggono huomini impuri, et d'animo cosi distemperato, che se arrecano a gloria, et affiggono per Trofei l'arder le Chiese, profanar gli altari, calpestrare il Santissimo Sacramento, tagliar i membri a' Sacerdoti, deturpar loro la faccia, et ancora ucciderli, et che stimano trionfi, et Palme gloriose, scannar gl'innocenti Bambini nelle culle, et nelle braccia delle misere madri l'uno, et l'altra occidendo pascendosi di carne humana. Dirassi hora che il contado di Gorizia sia Sacrosanto et di maggior auttorità, et di più alta riverenza della stessa maggiore del Sig. Dio, ove egli soggiorna, et riceve il suo culto, si che coloro, à cui sua Divina Maestà ricusa la prottezione nel proprio albergo, trovino un Prencipe terreno, che gli tenga fidati, difesi, et inviolabili? Fornisco questo punto, co'l dire questo solo, che gli Stati de' Principi giusti come li professa, devono essere ricetto et propugnaculo del ius, et non della ingiuria.

Passiamo all'ultima oppositione, che è di non averli denonciata la guerra, à cui si risponde in una parola, che non si aveva obligo, perche quando vengono fatte le ingiurie ostilmente, come sempre anno fatto gli Uscocchi, contra la Republica non è necessaria alcuna intimazione secondo l'assiomazione legale. Che iura violanti ius redditur, se ius non præstatur. Et se il Sig. Arciduca non ha voluto rimediare, avendo il commando sopra gli Uscocchi essendo palese à tutti i danni fatti da loro non occoreva denonciar quello, che ei permetteva, che nemicamente si facesse. Onde Pirro, come referisce Plutarcho, disse à Lacedenovij, che si dolevano, che non avesse loro intimata la guerra, che ne anco essi denonciavano ad