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sopra lo amore 145

Venere di forte aspetto: e quelli ancora che sono della complessione medesima. I flemmatici non sono presi mai. I melancolici sono presi tardi: ma presi che e’ sono, mai non si possono sciorre. Quando la persona sanguigna lega la sanguigna è lieve giogo, e legame suave: perchè la simile complessione, scambievole amore produce. La suavità ancora di questo umore concede speranza e confidenza agli amanti. Quando la persona collerica allaccia la collerica, tale servitù è più difficile. Vero è che la similitudine della complessione fa qualche riscontro di benevolenzia in questi tali: ma quello focoso umore della collera gli fa spesso insieme imbizzarire. Quando la persona sanguigna pone il giogo a la collerica, o la collerica alla sanguigna, per cagione di quella mistione dello agro umore e del suave ne nasce una certa alterazione di ira e di grazia, di voluttà e di dolore. Quando la persona sanguigna annoda la melanconica, ne nasce nodo perpetuo, ma non miserabile: perchè la dolcezza del sangue l’amaritudine della melancolia contempera. Ma quando la persona collerica stringe la melancolica, ne risulta pestilenzia sopra tutte mortale: imperocchè l’umore acutissimo della persona più giovane, per le viscere della più vecchia di qua in là trascorre: onde la fiamma consuma le tenere midolle per la quale arde lo infelice Amante. La collera a la ira e a ’l percuotersi commuove: la melancolia a ’l dolore e rammarichii perpetui. Il fine dello Amore di costoro, spesse volte è quel medesimo, che di Fillide, Didone, e Lucrezio filosofo. La persona flemmatica o melancolica, perchè in lei il sangue e gli spiriti son grossi, non ferisce mai alcuno.


Capitolo X

Del modo dell’innamorare


Il modo come gli Amanti patiscono mal d’occhi abbiamo disopra detto assai se alle cose dette queste aggiugneremo: che i mortali allora mas-