Pagina:Sotto il velame.djvu/472

Da Wikisource.
450 sotto il velame

tutta la Comedia una parte precipua. Dante dalla tenebra della selva giunge alla visione di Dio. Questa via fa seguendo l’istinto dello Spirito. Maria che dallo Spirito concepì, l’unica sposa dello Spirito, è, ragionevolmente, quella che la via gl’impetra. Così se Dante vedrà Dio, da Maria vi sarà disposto. Così, se Dante ha i doni dello Spirito, per i quali ottiene nel paradiso i premi proposti alle sette virtù nel purgatorio; è l’“ancilla dei„ col suo esempio che glieli ottiene. Così dunque, se quando rovina in basso loco, ha un soccorso dall’alto, è Maria che glielo porge, chiamando Lucia e mandandola a Beatrice, che manda Virgilio.1 E Dante era devoto del bel Fiore che sempre invocava e mane e sera.2

Lucia, la nostra fonte ci dice apertamente, chi è. È la Grazia della remission de’ peccati; è Laban, cioè dealbatio. Dante stesso dichiara la ragion del suo nome. Egli dice: “bianchezza è un colore pieno di luce corporale, più che null’altro„.3 Lucia, dunque, senza più verun dubbio, è questa “bianchezza di luce„, cioè dealbatio, cioè Laban, cioè Grazia della remission dei peccati, cioè Grazia senz’altro. E così Dante è fedele o servo di Lucia, come Giacobbe di Laban.4 E, come Giacobbe, serve alla “Bianchezza di luce„, cioè alla Grazia della remis-

  1. Vedi anche, nel Dizionario Dantesco di G. Poletto, l’articolo «Maria».
  2. Par. XXIII 88 seg.
  3. Conv. IV 22: «Galilea è tanto a dire quanto bianchezza. Bianchezza è un colore pieno di luce corporale più che nullo altro». Quando il Poeta scriveva il III 5 del Convivio aveva forse già in mente questo senso mistico di «Grazia che vien di Misericordia» di Lucia, poichè pone a due supposte città il nome di Maria e di Lucia.
  4. Inf. II 98.