Pagina:Spaccio de la bestia trionfante 1863.djvu/23

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epistola esplicatoria 7

del suo: e non può essere affetto, dove si rapisce quel d’altro, si stroppiano i sani, ed uccidono i vivi; consigliando a’ secondi, che si convertano a l’intelletto agente e sole intellettuale, pregandolo, che porga lume a chi non ne ha; facendo intendere a’ terzi, che a noi non conviene l’essere, quali essi sono, schiavi di certe e determinate voci e parole, ma per grazia di lei n’è lecito, e siamo in libertà di far quelle servire a noi, prendendole ed accomodandole a nostro comodo e piacere. Così non ne siano molesti i primi con la perversa coscienza, i secondi col cieco vedere, i terzi con la mal impiegata sollecitudine, se non vogliono esser arguiti i primi di stoltizia, invidia e malignità, ripresi gli secondi d’ignoranza, presunzione e temerità, notati i terzi di viltà, leggerezza e vanità; per non essersi i primi astenuti dalla rigida censura de’ nostri giudizj, i secondi da proterva calunnia de’ nostri sentimenti, i terzi da lo sciocco crivellar de le nostre parole! Or per venire a far intendere a chiunque vuole e puote la mia intenzione ne’ presenti discorsi, io protesto e certifico, che, per quanto appartiene a me, approvo quel che comunemente da tutti i savj e buoni è stimato degno di essere approvato, e riprovo coi medesimi il contrario, e però priego e scongiuro tutti, che non sia qualcuno di animo tanto enorme, e spirito tanto maligno, che voglia definire, donando ad intendere a sè e ad altri, che ciò che sta scritto in questo volume, sia detto da me come assertivamente; nè creda, se vuol credere il vero, che io o per sè, o per accidente, voglia in punto alcuno prender mira contra la verità, e balestrar contra l’onesto, utile, naturale, e per conseguenza divino; ma tenga per fermo, che con tutto il mio sforzo attendo al con-