Pagina:Spaccio de la bestia trionfante 1863.djvu/27

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epistola esplicatoria 11

sibile, che sia soggetto di composizione; e però nè per sè, nè per accidente alcuno può esser detta morire, che per morte non è altro, che divorzio di parti congiunte nel composto, dove rimanendo tutto l’essere sostanziale, il quale non può perdersi, di ciascuna, cessa quell’accidente d’amicizia, d’accordo, di complessione, unione ed ordine. Sa, che la sostanza spirituale, ben che abbia famigliarità coi corpi, non si deve stimar che propriamente venga in composizione o mistione con quelli: che per questo conviene a corpo con corpo, a parte di materia complessionata d’un modo con parte di materia complessionata d’un’altra maniera; ma è una cosa, un principio efficiente ed informativo d’a dentro, dal quale, per il quale, e circa il quale si fa la composizione, ed è appunto come il nocchiero a la nave, il padre di famiglia in casa, e un artefice non esterno, ma che da entro fabrica, contempera e conserva l’edificio, e in esso è l’efficacia di tener uniti i contrari elementi, contemperar insieme, come in certa armonia le discordanti qualità, a far e mantenere la composizione d’un animale. Esso intorce il subbio, ordisce la tela, intesse le fila, modera le tempre, pone gli ordini, digerisce e distribuisce li spiriti, infibra le carni, stende le cartilagini, salda le ossa, ramifica gli nervi, incava le arterie, infeconda le vene, fomenta il core, inspira i polmoni, soccorre a tutto di dentro col vital calore ed umido radicale, onde tale ipostasi consista, e tal volto, figura e faccia appaia di fuori. Così si forma la sostanza in tutte le cose dette animate, dal centro del core, o cosa proporzionale a quello, esplicando e figurando le membra, e quelle esplicate e figurate conservando; così necessitato dal principio de la dissoluzione, abban-