Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/141

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   116 libro terzo

Bizantini trasferirono la sede del Pretore in Siracusa come più centrale alle parti di Sicilia che rimanevano tuttavia in lor potere. Ma finalmente si ridusse a tale il dominio de’ Bizantini, che loro non restavano nell’isola altre città che Siracusa, Taormina e Rametta. Espugnata poi Siracusa, (An. di Cr. 871) la sede del Pretore passò a Taormina. Così gli Aglabiti collocavano in Sicilia una branca della loro dinastia, e primo a governarla era Moamedo.

III. In questo mezzo i Saracini, usando della loro fortuna, eressero l’animo a far l’acquisto della Calabria, dove già erano cominciate da più tempo le loro correrie. Ed una banda di Saracini aveva presa stanza in Amantea, (An. di Cr. 870) avendo a condottiero Adalcimo. La Sicilia e la Calabria erano chiamate da’ Saracini con nome collettivo la Gran Terra, forse per un’allusione storica al classico nome di Magna Grecia.

In questo termine erano le cose quando Basilio imperatore d’Oriente, (An. di Cr. 888), rodendosi che l’audacia saracina avesse strappata all’Impero una delle migliori sue parti, pensò seriamente di preparare per Sicilia una gagliarda spedizione a ricacciare i Barbari nell’Affrica. Fu creato Strategò di Calabria Niceforo Foca, e commessagli la cura di quell’impresa. Costui vi si accinse con alacrità, e sbarcato prima in Calabria, corse sollecito a porre l’assedio a Santa Severina, ch’era tenuta da’ Saracini; e quantunque costoro corressero in folla da Agropoli in soccorso della città, furono da Niceforo battuti, e passati fuor fuori. Dopo di che i Bizantini fecero ricuperazione di Santa Severina, e poi di Amantea e di Tropea, e forzarono i Saracini alla fuga. Ottenuti questi successi in Calabria, Niceforo mosse per Sicilia, e pose piede in Taormina. Ivi raffermò a prima giunta il vacillante dominio di quelle poche città che non si erano ancora gittate a’ Saracini; poi riebbe Palermo. Ma dopo molti contrasti, datasi una battaglia navale nello Stretto, ed usciti vittoriosi i Barbari, furono tagliati ben cinquemila Bizantini, e quelli che potettero scampare, si ristrinsero in Reggio. E fu tanto lo sgomento venuto a’ Cristiani da quella vittoria che i Messinesi ed i Reggini, a quella prima furia, si ripararono a’ monti. Ritornò allora in poter dei Saracini Palermo, e le altre città di Sicilia che i Bizantini avevano ricuperate.

IV. Al principio del secolo decimo (An. di Cr. 900.) i Saracini di Palermo insorsero contro il loro Emiro Alassan I, e l’uccisero. Poi temendo non il Califfo d’Affrica volesse punirli di tal reato, presero consiglio di levar in capo, e farsi da lui indipendenti. Allora praticarono di aver sovvenzione dagli stessi Bizantini, i quali non