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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. II, Fibreno, 1857.djvu/126

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   116 libro ottavo

tore de Bonis, indiziato dal governatore come uno dei capi, passa per soggetto onesto ed attento, e sembra autorizzato ad agire nelle sue incombenze di real servizio, dal supremo Consiglio delle Finanze per mezzo della Giunta di corrispondenza; nè si rilieva il chiaro senso dell’accaduto, delle disposizioni di quel popolo, nè di altre necessarie circostanze. E poichè per ottenersi le dovute dilucidazioni per via di lettere dal sudetto governatore si perderebbe molto tempo; perciò ha risoluto e vuole Sua Maestà che lo stesso governatore si porti sollecitamente in Napoli per rischiarare il tutto a voce; mentre molto intanto si rileverà pure dall’Assessore politico di Reggio D. Nicola Pellegrini, attualmente in Napoli, e dal Marchese Palmieri sugli ordini dati dalla Giunta di corrispondenza, e sulle notizie avute circa le pendenze di Reggio, che hanno motivato l’abolizione delle assise. Dovendo adunque partir subito da Reggio il detto governatore de Gregorio, e non convenendo lasciar quella piazza e città senza il corrispondente superiore, ha ordinato Sua Maestà che vossignoria illustrissima subito si porti in detta città e piazza ad assumerne interinamente il governo politico e militare in luogo del de Gregorio, con rimanervi sino a nuov’ordine; ed ivi col lume delle citate relazioni del de Gregorio (descritte nelle annesse copie) esamini il valore dell’esposto, e la sussistenza delle varie lagnanze e de’ ricorsi con prenderne il giusto e preciso senso; e stimando cosa opportuna e prudente l’allontanare da quella città i capi denunziati in dette relazioni, lo esegua con darne conto. Vuole inoltre Sua Maestà che qualora V. S. Illustrissima dalle diligenze da praticarsi rilevasse vera effettivamente l’unione de’ sediziosi, o la mira, di persone di qualunque ceto, di fomentare disturbi, seminar massime di nuovo genere di governi, rappresentanze ed imitazioni qualsisiano di ciò che si pratica in altri paesi, abbia in tal caso a procedere con fermezza e vigore, specialmente per separare i soggetti, e distruggere ogni seme tendente al disturbo ed alla insubordinazione, o al riscaldamento della fantasia. Ma quando rilevasse di esservi in alcuni ceti, e massimamente nel popolo, alcun motivo di lagnanza in materia di annona ed in ogni altro assunto, abbia V. S. Illustrissima a procurarne il riparo, venendo Ella a tutto ciò sovranamente autorizzata colle facoltà opportune, nella intelligenza di dover Ella render conto sollecito di ogni sua disposizione al Real Trono. Ma affinchè V. S. Illustrissima abbia i mezzi convenienti per disimpegnare l’accennata importante commissione, ha comandato S. M. che da Napoli sul vascello Tancredi parta subito un distaccamento di trecento teste del Reggimento Real Macedonia, co’ cor-