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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. II, Fibreno, 1857.djvu/30

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   20 libro settimo

CAPO TERZO

(Dall’anno 1638 al 1648.)

I. Storia della terra di Sambatello, feudo della città di Reggio. II. Quistioni tra i Canonici ed i Preti della Cattedrale. III. Sollevazione di Masaniello. Il Governatore di Reggio Gil de los Arcos. Malumori de’ Reggini. Contese tra questi cittadini ed i Mottigiani. Sedizione de’ villani di Sasperato. IV. Continua la sedizione. I villani entrano armati nella citta, ed assaltano il palazzo del Governatore. L’Arcivescovo s’interpone a conciliar le cose. Tumulto di Reggio. V. I sollevati ammazzano Pietro Zunica: altri eccessi a cui vanno. Sforzi vani dell’Arcivescovo per calmar la pubblica irritazione. Il tumulto si rinciprignisce. VI. Pratiche del Governatore per aver soldati da Messina. Il tumulto si accresce; ed i Reggini si mettono a battere il Castello. Sono sedati dall’Arcivescovo. I Sindaci Fabrizio Plutino e Placido Milea.


I. Parte integrale del territorio demaniale di Reggio era la terra di Sambatello, la quale godeva di tutti i privilegi ed immunità della citta medesima. L’anno 1638, trovandosi il regio erario esausto di danaro, tra le altre escogitazioni a procacciarne trovò di vender la terra di Sambatello e suoi casali Santa Domenica, San Giovanni, San Biagio, e Diminniti al duca di Bruzzano per ducati cinquantadue mila, riservando però nello strumento di vendita alla città di Reggio tutte le ragioni che potessero spettarle, qualora ella volesse tener per se quella terra, ed entrar pagatrice. Questo fatto del governo moltissimo increbbe a’ Reggini, che non potevano veder quella contrada (ove avevano tante possidenze) tramutarsi dal regio demanio all’oppressione baronale. E levarono tale strepito, e tanto si richiamarono di tal vendita al Vicerè, che il duca di Bruzzano videsi costretto a ceder la terra comprata alla città di Reggio, la quale ne rimase posseditrice, e si obbligò di rimborsare al detto duca, dal diciannove novembre del 1639 a tutto aprile dell’anno appresso, la somma de’ cinquantadue mila ducati. Sagrifizio grave, e quasi incredibile; ma pur fatto allora assai volentieri dall’unanime volontà de Reggini: essendochè Sambatello co’ casali anzidetti formasse una Baronia, e perciò la città di Reggio fu costituita Baronessa di Sambatello. Ma siccome su’ majoraschi v’era la devoluzione al Fisco, nel caso di estinzione della famiglia che godeva il possesso del feudo, così bisognò intestare ad un privato cittadino la detta Baronia, che personificasse virtualmente la città per gli effetti della legge. Perciocchè non potendo la città morire, non avrebbe mai potuto verificarsi la devoluzione al Fisco. Onde, cosa