Vai al contenuto

Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/186

Da Wikisource.
158 distinzione quinta — cap. vi.

fare: ma sempre guardi il rischio detto di sopra delle cose particulari de’ peccati carnali, i quali è più sicuro dirgli in generale, da che sono una volta ben confessati. La settima condizione che dee avere la confessione, si è nuda; che dee essere ignuda, cioè manifesta e aperta. Chè non dee la persona ricoprire o nascondere qualunche suo peccato, quantunche sia sconcio o abominevole; ma come al medico non si cela la ’nfermità e la piaga, quantunche sia isdicevole o in luogo1 di vergogna, acciò che la possa curare e sanare, così si dee fare della piaga del peccato al confessoro, ch’è medico dell’anime. Contro a ciò fanno quelle persone che, o negando il peccato o scusandolo o accagionandone altrui,2 non manifestano i peccati quali e quanti sieno. Così troviamo che fece Adano ed Eva; chè Adamo l’appose ad Eva, e anche a Dio, dicendo: Mulier quam dedisti mihi sociam, dedit mihi, et comedi: La femmina che tu mi desti per compagna, me ne diè, cioè del frutto vietato, ed io ne mangiai.3 E la femmina disse: Il serpente m’ingannò. Onde dice san Gregorio: Egli è usato vizio della generazione umana di commettere agevolmente il peccato, e, scusandolo, accrescerlo e multiplicarlo. La ottava condizione che dee avere la confessione, si è discreta; che dee essere discreta, cioè a dire che discerna i più gravi e maggiori peccati da’ minori e da’ più leggieri; e così gli confessi la persona con maggiore gravezza e più pensatamente,4 ch’ e’ peccati che sono leggieri: i quali anche non si debbono indiscretamente aggravare. La nona condizione che dee avere la confessione, si è libens; cioè a dire che sia volontaria; non costretta né sforzata, ma volentieri s’accusi la persona de’ suoi peccati per amore della ve-

  1. Nel Codice: il luogo.
  2. Ivi: o negando o scusando il peccato, o accagionando altrui.
  3. Nel Testo è, per errore, scritto: mangionne; indizio agli esperti d'altra lezione sopra tutte sincera: mangiaine.
  4. Così il nostro Testo e la stampa del primo secolo, con maggior pienezza del senso, che l'addottato dagli altri: pesatamente.