Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/88

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60 distinzione terza. - cap. iv.

rio, che la continova prosperità nelle cose temporali è uno indicio1 della eternale dannazione; come si pruova per lo essemplo del Ricco e del povero Lazero del Vangelo, al quale fu detto: Recordare quia recepisti bona in vita tua, et Lazarus similiter mala.

Leggesi nella Leggenda di santo Ambruogio, che venendo una volta santo Ambruogio da Melano, dond’era arcivescovo, e venendo a Roma, dond’era natio, e passando per Toscana, venne a una villa nel contado di Firenze, che si chiama Malmantile; dove essendo con tutta sua famiglia in uno albergo per riposarsi, venne a ragionamento collo albergatore, e dimandòllo di suo essere e di sua condizione. Il quale gli rispose e disse, come Iddio gli avea fatto molto di bene, chè tutta la vita sua era stata con molta prosperità, e già mai non avea avuta niuna avversitade. Io ricco, io sano, io bella donna, assai figliuoli, grande famiglia; né ingiuria, né onta, né danno non ricevetti mai da persona: riverito, onorato, careggiato da tutta gente, io non seppi mai che male o tristizia si fosse; ma sempre lieto e contento sono vivuto e vivo. Udendo ciò santo Ambruogio, forte si maravigliò, e chiamò la famiglia sua, e comandò ch’ e’ cavagli tosto fossono sellati, e immantanente ogni uomo si partisse; dicendo: Iddio non è in questo luogo né con questo uomo, al quale ha lasciato avere tanta prosperitade. Fuggiamo di presente, chè l’ira di Dio non venga sopra noi in questo luogo. E così partendosi con tutta sua famiglia,2 anzi che molto fussuno dilungati, s’aprì la terra di subito, e inghiottì l’albergo e l’albergatore, e’ figliuoli, la moglie e tutta sua famiglia, e gli arnesi e tutto ciò ch’ e’ possedeva. La qual cosa vedendo3 santo Ambruogio, disse alla sua famiglia: Or vedete, figliuoli, come la prosperità mondana riesce a mal

  1. Il nostro Codice, per troppo facile scambio: è uno giudicio.
  2. Ediz. 95: con tutta sua compagnia.
  3. La stessa: udendo.