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Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/153

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assordante col suo vecchio telaio a mano, vide il medico e smettendo un momento il lavoro, gli gridò dal finestrino:

— La cavallante è laggiù a filare, vicino ai gelsi.

Ei la scorse subito. Sedeva su una carriuola arrovesciata e filava all’ombra di un gelso.

Senza addarsene egli affrettò il passo. Ella si levò e gli mosse incontro.

— Oh! Maria! Come va eh?

— Bene, signor dottore.

— Bene?... Non mi par tanto! Sei pallida; hai le occhiaie violacee.

Andiamo in casa che ti medicherò: ho appena il tempo.

— Oh! no...

— Perchè, no?

E corrugò la fronte, vicino ad adirarsi.

— Non vada in collera!...

— Andiamo, dunque.

— No... non c’è più bisogno.

— Che ne sai tu?

— So... È inutile.

Egli divenne pallido a sua volta.

— Non ti fidi più di me?