Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/154

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— Oh! signor dottore!

— Vorresti un altro medico?

— Mai più! Morirei piuttosto.

E la protesta fu così impetuosa, che il medico ne ebbe una scossa. Fissò la giovine con intensa attenzione.

Ella teneva gli occhi fermi sul filo che le sue abili dita andavano assottigliando; ma un leggero tremito rendeva stentato il lavoro.

Essi erano quasi soli nella vasta corte. La vecchia, che aveva aspettato il medico poco prima, era in casa presso il suo figliuolo ammalato; la giovine tessitrice non poteva vederli dal finestrino del suo bugigatolo. Del resto, uomini, donne, ragazzi, tutti fuori al lavoro. Soltanto due piccini — due testine color della canape — si rincorrevano di porta in porta senza dir motto, come due muti.

Vicino alla stalla, sotto a una tettoia, dove stavano alla rinfusa carri e carrette, e aratri, e arnesi d’ogni genere, un vecchio, consumato dalla pellagra, preparava lo strame per le bestie: e la cavalla del dottore, buona e pacifica bestia, brucava tranquillamente l’erba ingiallita della corte.