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Numeri e Sogni, 1887.

Fin da quando leggevo certe sue corrispondenze ai giornali, sentivo in Bruno Sperani un’intelligenza superiore, una fibra robusta, come una eco di lotte sostenute. Nell’Incubo, e specialmente Nell’Ingranaggio, buon libro di poco inferiore al Numeri e Sogni, questa caratteristica dell’artista si manifesta chiaramente; tutte le sue qualità si affermano nella originalità della sua personalità propria, si espandono rigogliose, suo malgrado, nella serenità della sapiente esperienza e della robusta forza intellettuale bene equilibrata.

(Dalla Scena Illustrata).


Bruno Sperani fa classe da sè, perchè nei molti pregi e nei pochi difetti non rassomiglia a nessuno. Il fondo del suo temperamento artistico mi pare sia appassionato e delicato, tutto slancio e sincerità, temprato nell’energia virile e nella esatta comprensività della vita — cui deve, se lo scetticismo da cui ora mostra d’essere penetrata, non sopraffatta, non le inasprisce cuore e mente e il dubbioso sconforto si mantiene pietoso e indulgente, per le miserie umane.

Se dovessi qualificare Bruno Sperani con poche parole, la direi: sentimento, verità, vita.

Fu scritto come dogma che la donna giudica l’uomo o troppo bene, se con amore, o male, se con odio; quasi mai con giustezza. In quanto alla Sperani Nell’Ingranaggio come nel Numeri e Sogni