Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/247

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se ne persuadano alcuni, in Francia se ne intendono... ancora.

(Dal Corriere della Sera).

Raffaello Barbiera.

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Due Case, l’ultima delle undici novelle, ecco l’ambiente vivo come solo la mente di fortissimo artista sa dipingerlo!

Quell’angolo remoto, solitario, sulle coste della Dalmazia, sorge dinanzi agli occhi di chi legge, appassionando. E dietro, il paesello con la vita della casa, caduta nella più trista miseria: quella che non vuole svelarsi per orgoglio patrizio, che si nasconde, rinserrandosi fra le mura del vecchio palazzone nobilesco, altezzosamente vergognosa, è una meraviglia.

E lì, che dipintura, a grandi tratti efficaci, dei dolori d’una povera madre, tutta concentrata nella desolazione delle memorie d’un suo povero figliuolo di vent’anni morto lontano, in America; ove l’autocrazia paterna l’aveva mandato. E quegli eterni rimproveri muti al vecchio, che mena la vita disperata dei rimorsi, sentendosi la cagione quasi diretta della morte del figlio!...

Infine lei, lei l’A... con quanta schiettezza di impressioni narra dei suoi primi anni e la potente emozione che la fece, di balzo, uscire dalla puerizia: la scoverta — sotto la tettoia, riposta tra vecchi arredi di casa — della cassa contenente tutto che servì ai funebri del povero morto, riposta lì per esser dimenticata!...