Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/253

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Ma non avviene così. Lamberti guarisce, forse per via di quella dolcissima emozione che dànno il perdono e la coscienza di fare del bene, che ha provocato una crisi salutare, e allora egli senza più ribellarsi, senza lottare contro un passato che non si può mutare, e che del resto non gli ha mutato l’amore della sua Argia, si abbandona con lei all’amore e alla felicità.

L’ultimo capitolo del romanzo li sorprende in un coupé riservato del treno che va a Bordighèra, rapiti insieme alla vista del mare, coi cuori trabboccanti di amore e di tenerezza, rinati a una esistenza nuova.

A me piace questa soluzione, i due vi arrivano dopo avere attraversato il calvario, dopo avere vissuto tutto il triste romanzo della morte, ed è vero, ed è umano questo istinto, superiore ad essi stessi, di attaccarsi alla vita e alla felicità, dacchè il mare nel quale essi avevano voluto finire — la morte — li ha deposti, loro malgrado sulla riva.

(Dal Giornale di Sicilia).

De-Giorgi.

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È questa la situazione, potentemente drammatica, sulla quale e per la quale, Bruno Sperani ha scritto un romanzo audace, pieno di verità e di passione; uno di quei romanzi che oggi si usa definire «forti!»

Certo, chi ha preso le mosse di un’azione romantica, d’un intreccio interessante da una situazione così spietatamente insolubile, ha dato prova