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asciugò le mani e, rimessosi il fazzoletto in capo, s’apprestò ad uscire.
— Dove andate? — gridò la Virginia esasperata. — Perchè non parlate?... Che vi si è fatto?... Sorniona!...
A quest’attacco la moglie di Sandro si voltò e mostrò una faccia così corrucciata, che la provocatrice rimase interdetta.
Ma ora l’offesa non poteva più contenersi. Si gettò con impeto sulla nemica; le afferrò i polsi con le sue dita di lavoratrice, vere morse di ferro; e spingendola contro il muro, la inchiodò lì, gridandole con lo strozzamento della collera:
— Vergognati!... Vergognati!...
Poi, tutto a un tratto, ripresa dall’intimo orrore che quella donna le ispirava, la lasciò stare e uscì senza voltarsi.
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La notte era cupa e diaccia.
Il mucchio di casupole pareva addormentato. Ma al di là si sentiva un bisbiglio di voci con-