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detto il Porto alle Rose, e tre o quattro bragozzi, dalle vele gialle o rossastre, partivano per la pesca.

Il fanale del faro brillava come una stella sulla Punta di Salvore; ma la cittadetta giaceva nelle tenebre. Poichè, l’illuminazione facendosi a olio, nelle sere in cui doveva sorgere la luna, foss’anche a mezzanotte, il Comune si permetteva questa piccola economia, di lasciare i cittadini al buio, cercare il loro cammino al lume delle stelle o al riverbero dei loro sigari accesi.

Ma i cittadini non s’avvilivano per così poco eccetto quelli che preferivano starsene chiusi in casa o alla bottega di caffè, essi erano tutti sulla piccola diga o sul molo, per respirarvi la fresca brezza marina; senza darsi alcun pensiero dell’illuminazione sospesa, nè del Comune, nè del puzzo d’acciughe che mandavano le reti stese sui pali affinchè asciugassero, le barchette legate agli anelli di ferro del molo, e i banchi sudici della vicina pescheria.

I pensieri dei nostri due giovani intanto, erano piú che mai lontani da queste piccole miserie della terra, e dai suoi meschini abitanti. Essi vagavano in mondi migliori. I loro sguardi percorrevano, di stella in stella, le vie del cielo; e i loro cuori sus-