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Cesare però avrebbe voluto combatterle quelle memorie fatali. La sua ragione s’affaticava per imprimere un’altra direzione al corso de’ suoi pensieri appassionati.

Teresina lo aveva amato, è vero; ma dopo tutto era una povera figliuola, una campagnuola: non poteva mica sposarla.

— Maritala a un tuo fattore! gli sussurrava la voce fredda della ragione.

Perchè no?

I Conti di *** avevano tante fattorie lontane....

Ma questi pensieri erano appena formati che già il cuore li rigettava.

Quelle memorie uscite appena dal nulla, quelle dolci immagini rinate testè, si ribellavano superbamente ai consigli della ragione.

Già, la ragione non era forse la più vana di tutte le cose nella sua vita? A che gli serviva, Dio buono?

A rischiarare di tetra luce l’abisso dove anche lui come tutte le creature appassionate si getterebbe con tanto maggior ardore, e sul cui orlo solo le impotenti ristanno a malincuore.

Intanto, fantasticando e sognando era arrivato ail ritrovo