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Una figura leggera come un’ombra si staccò dal folto degli alberi e gli venne incontro.
— Non ho osato mancare alla mia promessa, disse con voce fioca: sono venuta, ma domani partirò: ho già trovato un pretesto; non voglio che la mia presenza le faccia danno.
— Perchè vuoi partire? E dove vuoi andare?
— A casa mia, e non vaglio tornar mai più in questi paesi.
— Povera Teresa, pensi che ci hai sofferto abbastanza, eh, in questi paesi!
— Tutti soffrono! disse la ragazza con rassegnazione.
— Ma non tutti egualmente. Senti, Teresa, vieni qui vicino a me, e ascoltami attentamente, io voglio che tu sii felice...
— Tu vuoi?!... Perdoni signor conte, non ci può più essere felicità per me.
Cesare sentì quel «tu» in fondo al cuore; rimase un momento senza poter parlare. Infine prese una risoluzione e disse rapidamente come se avesse voluto non fermarsi un momento sul senso delle sue parole:
— Voglio assicurare il tuo avvenire; ti farò una buona dote e ti troverò marito.