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Una signora era veuuta difatti; bella, giovane, se la ricordava precisamente; ma, poverina, dopo pochi giorni aveva fatto anche lei come tanti: paff! s’era buttata sul letto e non s’era levata piú finchè non erano venuti a pigliarla: si chiamava Bianca.

Luigi ne sapeva abbastanza.

S’allontanò da quella casa a capo basso, riflettendo malinconicamente.

Ma il vecchio servo lo guardava dalla finestra; e, oh meraviglia! non aveva piú la faccia d’ebete di poco prima. I suoi piccoli occhi brillavano: un sorriso malizioso increspava le sue labbra.

Quando il tardo visitatore svoltò la cantonata, il vecchio alzò lo sguardo e fissò gli occhi sulla vasta superficie del mare. Rimase un pezzo come sospeso facendosi solecchio colla mano, cercando ostinatamente un oggetto che non riesciva a vedere. Finalmente un lampo di gioia, illuminandogli la faccia, mostrò che l’aveva trovato.

Rimase come estatico alcuni momenti. Ma la finestra d’accanto fu aperta improvvisamente e una donna sporse la testa.

Il vecchio rispose al saluto della sua vicina, e tornò ebete. Poi sbatacchiò un poco le imposte e si ritirò.