Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/296

Da Wikisource.

— 290 —


— Non disperarti inutilmente. Il destino si è compiuto.

Si strinsero ancora una volta le mani con un fremito in tutte le membra.

Finalmente si separarono, camminando in direzione opposta, senza più voltarsi.

Marco andava innanzi a sbalzi, di un passo incerto, come un ubbriaco.

Leopoldo aveva ritrovata la sua andatura calma, misurata; aveva la fronte eretta, lo sguardo assorto come in una misteriosa visione.

Ma appena giunto in Questura si abbandonò, sfinito, su di una panca.

Lo videro e lo interrogarono.

— Vengo a consegnarmi — rispose con voce ferma. — ho ucciso un uomo. Vadano a constatare il fatto a casa mia.

E s’arrovesciò sulla panca, oppresso da una invincibile prostrazione.