Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/76

Da Wikisource.

— 72 —


— Ma che! Ho voluto vederti ancora una volta. Addio.

— Un bacio almeno.

E l’abbracciò strettamente.

Sentirono stridere la sabbia a poca distanza.

— Giovanni viene a chiudere il cancello... Addio!

— A domani!...

— A domani — ripetè Annetta con voce rotta.

E restò là, nascosta, ad ascoltare il rumore dei passi del suo diletto, il cuore oppresso da una grande tristezza. Dopo quella giornata di gioia, vederlo allontanarsi così, nella notte, le dava un senso di desolazione. Quando vide il domestico voltar la schiena per rientrare in cucina, ella tornò al cancello e guardò traverso le sbarre. Paolo era già in fondo alla strada. Avrebbe voluto chiamarlo, ma non osò. Sperò che si voltasse a guardare la villa; ma egli non si voltò.

— Gli uomini non sono come le ragazze — pensò ingenuamente con un principio di sconforto.

Rientrò per la scala esterna della veranda.

Nella sala da pranzo trovò Emma che l’aspettava.

— La mamma?

— Il babbo l’ha chiamata.

— Loro almeno non si lasciano mai! — mormorò con una punta d’invidia.

Emma la guardò stupita.

Lei stessa fece una risatina.