Pagina:Speraz - Nell'ingranaggio.pdf/164

Da Wikisource.
160 nell’ingranaggio

citarla quando mi daranno torto; perchè a noi altre donne si dà su la voce, se le nostre idee non sono appoggiate da un’autorità. Ora, è tanto ch’io lo dico: il mestiere più difficile al giorno d’oggi, è quello del signore! Tutti i pesi gravitano sopra di noi; noi dobbiamo mantenere il decoro della classe colta, incoraggiare le industrie, le arti, pensare ai comodi dei contadini, che presto vanno a stare meglio di noi; contentare le esigenze dei nostri servi, che assumono un contegno sempre più ostile, e un giorno o l’altro ci compensano con una revolverata, fare tutti i giorni delle beneficenze, pensare ai poveri e anche agli oziosi — insomma, non si sa più come andare avanti, ecco!... Io penso così; ma se lo dico, sono una piagnolosa, una pessimista, una donna e basta! Ora che l’ho sentito dire al commendatore Bardaniti, mi varrò del suo nome!

— Pur troppo, signora mia, ella pensa giusto osservò il Commendatore — il male è grave, gravissimo per noi; ma non c’è rimedio; anzi sarà sempre peggio!

— È colpa questo Depretis! — disse il consigliere Ferri con un sorrisetto pallido, ficcandosi tutta la mano inguantata nei riccioli bruni, senza più rammentarsi che era in un salotto.

Una risata sonora rispose a questa uscita dell’elegante consigliere.

Il circolo s’allargò e la conversazione si arrestò un momento a Depretis. Ridevano di questo malvezzo che fa attribuire tutti i mali o tutti i beni ad una persona sola.

Un giornalista disse che per un certo tempo egli aveva tenuto nota di tutte le caricature in