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Il giorno stesso, Gilda annunziò alla contessa Farinola la sua prossima partenza. La vecchia la ascoltò sorridendo. A pranzo poi ella raccontò dettagliatamente al suo circolo gli avvenimenti della giornata, descrivendo Giovanni Pianosi come un principe del regno delle fate. E fino a tarda sera tutte quelle donne, raccolte intorno al letto del capitano garibaldine, continuarono a discorrere sommessamente, calorosamente delle avventure bizzarre di quella giovine, cui davano il titolo d’ipocrita, con gli occhi dilatati, le guance impallidite da una segreta invidia.

XV.

Al principio di novembre, la Compagnia avendo ripreso il corso delle sue recite al Milanese, Villa del Ferro invitò Gilda Mauri a prendere il posto di una giovine che avea lasciato il teatro.

Egli le mandò le parti che doveva rappresentare, la musica di alcuni cori e di alcune arie, con la ingiunzione di recarsi alle prove il secondo lunedì a mezzogiorno. La compagnia si sarebbe riunita appositamente per lei, a ripetere delle cose già vecchie, o almeno, mille volte rappresentate, come On Milanes in mar, I Saltador e Massinelli in vacanza; perciò, era pregata a studiar bene le sue parti, per non far perdere troppo tempo ai colleghi.

In quei primi mesi, dopo tornata da Aix-les-bains, Gilda, che conosceva la musica fin dalla scuola Normale dove il canto era obbligatorio, avea preso un certo numero di lezioni; tuttavia, questa raccomandazione e l’avvicinarsi del suo