Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/131

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meroni vendere la galleria e maritare la figlia maggiore».

Sentendosi guardata da lui la ragazza lo sbirciava di sottecchi cercando invano su quel volto enigmatico un principio di gelosia.

Dall’altra parte della tavola erano gli occhi di Faustino Belli e di Riccardo Valmeroni che s’incontravano di straforo, dopo che l’uno e l’altro avevano contemplato il viso di Maria. Ella era la più semplice di tutte nel suo vestitino cenere di mezzo lutto, indossato fin dal mattino; ma la sua delicata bellezza aveva una grazia originale.

Alle frutta, dopo una lunga conversazione sull’arte antica e moderna, Faustino Belli pronunciò il nome del pittore bresciano Fioravante Ferramola.

— Quando fui a Brescia l’anno scorso, vidi il suo San Girolamo nella chiesa delle Grazie. E’ un buon pittore, sapete?

Il tedesco lo guardò negli occhi, poscia rispose:

— Certo. Fu il predecessore del Moretto e, secondo il Ticozzi, maestro del Muziano.

— Ah! sì! — esclamò Faustino Belli ridendo. — Il vostro Ticozzi! Dice che Ferramola fu maestro al Muziano, dimenticando di aver poco prima assegnata la nascita del Muziano al 1528, l’anno preciso della morte di Fioravante Fcrramola.