Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/137

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Bergamini e il dottor Monti; mentre l’Elisa faceva di tutto per trattenere Faustino presso di sè, non già per amore, ma per il gusto di far vedere alla Tadini che Faustino la corteggiava ancora. Egli per altro ne aveva abbastanza di quel flirt senza conclusione che durava da tanti anni, e non lusingava più il suo amor proprio di conquistatore. Le belle ragazze, apparse nel frattempo sulla scena del mondo, non c’erano per nulla? La elegante signora, per quanto ben conservata fosse, doveva pur convincersi che il primo posto non le apparteneva più. Appena il cavaliere vide Leonardo libero, si alzò, e chiedendo scusa alla sua antica fiamma, si allontanò da lei per avvicinarsi all’amico.

Traversando il salotto, schivando le coppie danzanti e l’Erminia e Giorgetto che volendo ballare erano ruzzolati sul pavimento, Faustino Belli vide l’amico Klein, ben saturo di vino e di liquori, ritto nel vano di una finestra e tutto assorto nella contemplazione di Eugenia. Lo schivò pensando maliziosamente:

„Quella carne fresca gli ha dato al cervello; spera certo di riconquistare uno scampolo di giovinezza vicino a lei! Bene, bene!“ Afferrato Leonardo, gli disse:

— Andiamo un po’ di là, qui si soffoca e non si può discorrere.

Traversarono il corridoio ed entrarono nello studio di Leonardo.