Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/213

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V.

Quella sera Riccardo non si fece vedere al desinare della famiglia. Andò in camera a cambiarsi d’abiti; avvertì sua madre che andava a mangiar fuori con un amico; e uscì.

Per nulla al mondo avrebbe voluto trovarsi di fronte a Maria. Si sentiva oppresso, avvilito. Pensava disperatamente che tutto era finito; che Maria era perduta per lui; che invece del suo amore si era meritato il disprezzo. Ora più che mai ella lo avrebbe trovato rozzo, sgarbato, confrontandolo con quell’uomo falso dalle apparenze corrette, dalle maniere squisite.

Abile nel torturarsi, egli si diceva: „Forse la mia pazza frenesia la spingerà più presto in potere di lui“.

Uscito di casa s’incamminò verso il ponte senza scopo, senza mèta. Era l’ora in cui le vie cittadine sono relativamente spopolate perchè quasi tutti si ritirano nelle case, o nei ristoranti, nei caffè, negli alberghi; l’ora gaia per le famiglie che si riuniscono, per gli amici che si ritrovano dopo una giornata di lavoro; ma triste assai per i disgraziati che nessuno