Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/251

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— Cosa ti pare di Eugenia?

— Mi fa pietà; pare una creatura che sprofonda in un pantano.

— Si dice che Augusto sia molto geloso.

— Di Luciano?

— Di Luciano e d’altri. L’hai visto stasera Luciano?

— Sì; tre volte: gira intorno a lei, è vero?

— Chissà. Io dubito che faccia la corte all’Angelica per vendicarsi di Eugenia.

— Egli non ha diritto di vendicarsi; ma tutto è possibile. Potrebbe anche corteggiare Angelica senza alcuna idea di vendetta. E bella la birichina.

— Bellissima; non par più quella bislungona che era ancora sei mesi fa; si è trasformata. E lei non si lascierà canzonare come Eugenia: è più avveduta.

Parlarono di Pavia; dei Pagliardi e d’Isidoro. Antonietta poi troncò quel discorso con una interrogazione improvvisa:

— E tu, Maria, cos’hai? Mi sembri abbattuta, malinconica. Ami sempre Faustino Belli?

Maria arrossì e impallidì.

Non sapeva: non poteva dire se l’amasse o no. Per molto tempo aveva creduto di amarlo: ora non leggeva più bene nel proprio cuore. Vi era un’ombra che la turbava: avrebbe voluto non pensare all’amore: allontanare da sè quel sogno tormentoso. Invece quel sogno la