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serle utile. Solo in questa dolce protezione troverò un sollievo ai mici mali.“
Dalla finestra della sua camera a Vl Hotel Cavour, dov’era alloggiato, sentiva il canto delizioso di un usignolo che esalava la sua pena d’amore; e fino a lui saliva il profumo dei giardini. Gli pareva che tutta la natura s’abbandonasse all’amore, alla voluttà, e che a lui solo fosse negata la divina ebbrezza. Nessuna donna l’amava perchè egli era tale che nessuna donna poteva pensare all’amore guardandolo. La natura che dispensa tante bellezze e tanto fascino alle sue creature, non aveva dato a lui altro che l’intelligenza in un corpo tozzo e privo di ogni attrattiva. Poteva tenersi anche l’intelligenza! Solo il genio avrebbe potuto consolarlo: forse, neppure il genio. E pensava a Leopardi e al canto di Saffo. Brutto! Egli era dannato ad ubbriacarsi sozzamente con l’amore che si vende a un tanto all’ora. E se il suo cuore ne soffriva, se la sua anima aveva aspirazioni più alte, soffrisse in pace; non esisteva alcun rimedio per il suo male: neppure un briciolo di pietà.
„Chi non è pronto a ridere di un uomo brutto, tozzo e sentimentale? Perfino Leopardi fece ridere le belle donne che egli volle amare; solo i suoi canti immortali poterono commuovere le anime innamorate di quelle che non l’avevano conosciuto. Che posso sperare io?... Nulla.