Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/332

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— Ma, infine, parla una volta, cosa è andata a fare? E con chi è andata?

Maria non rispose.

— Perchè non rispondi? Non sono sua madre io? Non devo sapere?...

Intervenne Angelica.

— Non tormentarla, mamma; vedi bene che non può parlare: ha promesso a Antonietta di serbarle il segreto. Ma io che non ho promesso niente, e l’ho vista andarsene stamani, posso dirti che il capitano Arquati l’aspettava.

— Oh!... Allora l’ha rapita!... Sarebbe poco male: dovrebbe sposarla... E la sposerà senza dubbio.

Così, subito, quell’anima superficiale, incapace di perdurare in un pensiero grave o in un sentimento doloroso, si lasciò trasportare dal sogno dorato, e dimenticò l’angoscia presente, in attesa delle feste nuziali che già le apparivano sicure.

— Io non credo ad una fuga — disse Maria. — Il capitano è destinato a partire per l’Africa, in previsione di una guerra. Non può condurla con se: nè fuggire con lei, perchè ciò vorrebbe dire disertare.

— E allora?

— Io non so. Pavento il peggio.

Angelica propose di andare a vedere se era tornata a casa dalla parte di Valmadrera.

Fecero quel pezzo di strada in pochi minuti.